A quanto pare è il periodo delle bufale resuscitate (Alex d’Ambrosio e il cane Willy, nei giorni scorsi) e, per quanto possa sembrare monotono ultimamente, ne parlerò ancora.
Perchè? Semplicemente perchè se ho gente trai contatti che le condivide significa che non se ne è parlato abbastanza e probabilmente non si è fatta abbastanza prevenzione. O più semplicemente perchè la gente è pigra e fatica a discostarsi dal pensare “io la condivido, mal che vada non succede nulla”.
In realtà qualcosa succede, sempre e comunque. Ma ne parlerò in un altro post, prossimamente.
Ma veniamo a quella rispolverata oggi (17 gennaio 2020) da alcuni miei contatti Facebook:
Non dimenticate che domani inizia la nuova regola di Facebook su cui possono usare le vostre foto. Non dimenticare che la scadenza è oggi!!! Può essere usata in cause legali contro di te. Tutto ciò che hai pubblicato sarà pubblico, anche i messaggi cancellati o le foto proibiti a partire da oggi. Una semplice copia-e-fit non costa nulla, la prevenzione è meglio che curare.
Non do a Facebook o alle entità relative a Facebook o Facebook il permesso di usare foto, informazioni, post o pubblicazioni precedenti e future. Con questa dichiarazione vi avviso Facebook che è rigorosamente vietato pubblicare, copiare, diffondere o qualsiasi altra azione contro il gruppo sulla base di questo gruppo e / o dei suoi contenuti. Il contenuto di questo gruppo è informazioni private e riservate. La violazione della privacy può essere punibile con la legge (UCC 1-308-1308-103) e lo statuto di Roma.
Commento: Facebook ora è un’entità pubblica. Tutti i membri devono pubblicare una nota di questo tipo. Se vuoi, puoi copiare e incollare questa versione. Se non pubblicate una dichiarazione almeno una volta, date il tacito permesso per l’uso delle vostre foto e informazioni negli aggiornamenti del profielstatus.
Non condividere. Copia e incolla.
Il loro nuovo algoritmo sceglie le stesse persone – circa 25-che leggono i tuoi post.
Quindi, tieni il dito da qualche parte in messaggio e appare ” copia Clicca su “copia”. poi vai sulla tua pagina, inizia una nuova pubblicazione e metti il dito da qualche parte nel campo vuoto. “Incolla” appare e clicca su post
Ho messo in grassetto le frasi più assurde che dovrebbero già far capire la falsità del contenuto condiviso. Ma sarebbe da “grassettare” tutto perchè è uno di quei casi dove ci sono praticamente quasi tutti i segnali della “bufala stilisticamente perfetta da riconoscere”.
Il classico “non condividere, copia e incolla”: vorrai mica che si sappia chi è il primo asino che l’ha pubblicata.
“Copia e fit”: probabilmente qualcosa è andato storto nella traduzione automatica. E questo è riscontrabile nella grammatica generale del testo.
Riferimenti temporali ambigui: condividilo oggi perchè da domani entra in vigore. Ogni volta che viene riproposto è “oggi per domani”
Serve altro? Ah si: lo statuto di Roma.
L’ultima cosa da sapere è che, nei termini del servizio (i cosiddetti TOS), è dichiarato più o meno chiaramente che tutto ciò che pubblichi diventa in qualche modo proprietà di Facebook (ma tu ne resti responsabile nel caso siano contenuti illegali). Che può farne più o meno ciò che vuole. Se ti sta bene è così, se non ti sta bene è così comunque. Non c’è avviso pubblicabile da nessuno che ti possa salvare da ciò che hai accettato iscrivendoti alla piattaforma.
La solita googlata che ti salva la faccia al primo risultato (butac – novembre 2015, DUEMILAQUINDICI)
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