Opus è un formato audio che sta prendendo sempre più piede per molte sue qualità. Non mi vergogno a dire che ho scoperto questa estensione giocando con le clip audio di WhatsApp che vengono registrate proprio in questo modo.
Ne ignoravo l’esistenza ma, stando a Wikipedia, pare essere davvero tanta roba, un codec praticamente nato per il web.
Opus supporta velocità di trasmissione costanti e variabili da 6 kb/s a 510 kb/s, lunghezza dei fotogrammi da 2,5 ms a 60 ms e varie frequenze di campionamento da 8 kHz (con 4 kHz di larghezza di banda) a 48 kHz (con 20 kHz di larghezza di banda). Alla massima larghezza di banda l’intera gamma di audizione del sistema uditivo umano può essere riprodotta. Un flusso Opus è in grado di supportare fino a 255 canali audio.
Non essendo un esperto di codec (e fidandomi di Wikipedia) lo prendo per buono.
Come dicevo prima questo codec viene utilizzato da WhatsApp ed è il motivo di questa mini guida: avevo l’esigenza di masterizzare delle clip audio su un cd da allegare ad una denuncia. Avevo però un dubbio: le forze dell’ordine sanno cos’è un file opus e soprattutto lo potranno riprodurre? Nel dubbio ho deciso di convertire quelle clip nei più classici MP3.
Googlando ho trovato svariati siti che permettono l’upload del file e il download dello stesso convertito nel formato che più ci aggrada. Ma trattandosi di clip delicate non avevo intenzione di rischiare che rimanessero salvati sui server di chissà chi. Certo, sarebbero solo dei file trai tanti memorizzati, ma perchè rischiare?
Per Android esistono delle app adatte allo scopo ma dovendo poi masterizzare il tutto ho pensato che farlo dal computer avrebbe ottimizzato il processo. E quando devo fare queste operazioni mi affido a Linux e al mio vecchio Toshiba Satellite A200-1QN con installata Devuan. Si lo so è una macchina vecchia e da rottamare: ma le ho cambiato la batteria l’anno scorso e presto gli butterò su 4 giga di RAM e un SSD (magari ne parlerò più avanti).
Soldi sprecati? Forse si, forse no: per l’utilizzo che ne faccio va benissimo così.
Ma torniamo in tema: le clip audio mi sono state girate su WhatsApp. Non amando particolarmente WhatsApp Web me le sono inoltrate su Telegram e scaricate sul computer tramite Telegram Desktop.
A questo punto è stato tutto semplicissimo, è bastato infatti installare Gnome Sound Converter con il consueto:
sudo apt-get install soundconverter
Contando le varie dipendenze ha scaricato circa 40mb di deb e li ha installati senza problemi.
In Menu / Multimedia ho trovato l’app installata (Sound Converter, appunto).
Una volta avviata l’applicazione ha un’interfaccia scarna, essenziale ed estremamente funzionale
La prima cosa da fare è aprire le Preferenze: non vi sono molti parametri da modificare. Nel mio caso ho semplicemente cambiato il formato di destinazione da OGG a MP3. Anche cambiare la directory di destinazione non è una cattiva idea: si evita di dover separare successivamente gli originali dai file convertiti.
Una volta sistemate queste due cose non resta altro da fare che caricare i singoli file oppure una intera directory. Un click su Converti ed il gioco è fatto!
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