[TRUFFA]: La telefonata del Servizio Elettrico (aggiornato con risposta TIM)

Quella che voglio raccontare oggi è la storia di una tentata truffa telefonica, di un tentativo fallito di registrare il cambio di gestore di fornitura dell’energia elettrica registrando il consenso durante la telefonata.

Ma andiamo con ordine.

Sono al lavoro e mi suona il telefono fisso, il numero è  040xxxxxxx (spiegherò più avanti perchè non posso pubblicare il numero esatto). E’ un attimo di tranquillità quindi senza esitare rispondo:

-Buongiorno, sono Alina dell’ufficio consumatori del servizio elettrico (notate una sicuramente casuale somiglianza con “Servizio Elettrico Nazionale”, nuovo nome della vecchia Enel?)
-Buongiorno Alina
-La chiamo perchè lei è stato truffato da Green Network. Questi truffatori le hanno registrato un contratto telefonico a sua insaputa. Io sto bloccando questa cosa ma ho bisogno della conferma dei suoi dati per farlo.
-Mi scusi: mi ripete da dove mi sta chiamando?
-La chiamo dall’ufficio consumatori del servizio elettrico (non soffro di amnesie: volevo esser sicuro della supercazzola che mi stava tirando con il nome dell’ufficio)
-Ok, ma che operatore rappresenta?
-Sono dell’ufficio consumatori del servizio elettrico
-Bene, di che fornitura parliamo però? (per lavoro ho diverse utenze intestate oltre a quella domestica. E visto che mi ha chiamato sul numero fisso dell’ufficio…)
-Della fornitura in via XXXXXXXX, comune di XXXXXX (quella di casa)
-Mi spiace ma io non ho mai ricevuto telefonate per quella fornitura, al di fuori dei solleciti per bollette scadute dimenticate in auto

A questo punto succede una cosa “particolare” riconoscibile da chiunque abbia stipulato almeno un contratto per telefono: Alina inizia a parlare come una macchinetta sparando tutti i miei dati, continuando a chiedermi conferma degli stessi.
-Lei è il signor XXXXXXX, nato a XXXXXXX, il XXXXXXXX, codice fiscale XXXXXX, residente in XXXXXXX Conferma? Conferma?
-No, non confermo. Io voglio sapere che fornitore rappresenta
-Io la chiamo dall’ufficio consumatori del servizio elettrico. E Sto cercando di salvarla dalla truffa di Green Network. (pausa…) Lei è il signor XXXXXXX, nato a XXXXXXX, il XXXXXXXX, codice fiscale XXXXXX, residente in XXXXXXX Conferma?
-No non confermo. Facciamo che ora attacco, chiamo Green Network, verifico di esser loro cliente e ci risentiamo nel pomeriggio?
-(con tono irritato) Faccia come vuole.
….tu tu tu tu….

Chiamo quindi il numero verde di Green Network (800584585) e l’operatore, gentilissimo, verifica che al mio codice fiscale non risultano associati contratti in sospeso, da perfezionare, forniture o altro. In pratica per loro io non esisto. Bene.

Chiamo il Servizio Elettrico Nazionale (la vecchia Enel, 800900800) e mi viene confermato di esser ancora loro cliente. Con una bolletta scaduta. (ho già detto che me le dimentico in macchina?)

Nel pomeriggio, stranamente, Alina non ha richiamato e questo contribuisce a confermare la mia ipotesi di tentata truffa.

Tornando al numero di telefono dal quale mi ha chiamato: purtroppo il mio cordless visualizza il numero chiamante ma non lo memorizza (è un Gigabit di fascia economica preso all’expert qualche anno fa). Il 191 (l’equivalente del 187 per le partite iva) mi ha invitato a mandare un fax richiedendo il numero e specificando a grandi linee cosa era successo. Ho ricevuto un sms di “pratica in lavorazione” ed entro 20 giorni (eeeehhh) mi faranno sapere qualcosa. Ovviamente in caso di risposta positiva aggiornerò l’articolo inserendo l’intero numero. (aggiornamento 28/7: a fondo post la risposta di TIM)

Devo dire che Alina (o il call center dietro di lei che l’ha addestrata) è stata piuttosto scaltra ad usare “Servizio Elettrico” e “Green Network”: il primo è un chiaro richiamo al più corretto “Servizio Elettrico Nazionale” mentre il secondo viene citato perchè è balzato agli onori della cronaca qualche mese fa per, appunto, contratti attivati in maniera truffaldina da uno dei call center a cui si appoggiava.

Vi invito quindi a prestare la massima attenzione e a diffondere questo post. Anche verbalmente soprattutto ai vostri familiari più anziani: è squallido ma purtroppo il target a cui queste telefonate puntano è proprio questo. L’utenza più debole e più suggestionabile. E per questo rinnovo l’invito a condividere (cosa che faccio raramente in maniera così esplicita): bisogna stare all’erta ed “educare” i nostri cari a rispondere a modo (o ad attaccare direttamente il telefono che tanto il truffatore di turno non si offende più di quel tanto).

Aggiornamento del 28/07/2017

Ho ricevuto questa mattina, a mezzo email, risposta al mio fax di richiesta del numero chiamante. TIM ha risposto picche come da screen allegato qui sotto. In pratica io intestatario della mia linea non posso sapere chi ha tentato di truffarmi.
Salvo richiesta delle autorità o di un avvocato che dimostri di aver imbastito un procedimento.
Lo trovo assurdo e ridicolo. Trovo proprio in linea generale assurdo che non possa sapere chi mi ha chiamato; pago per vedere il numero quando ricevo la telefonata: per quale motivo non posso richiederlo al mio provider allora? Che differenza c’è tra segnarmelo quando mi telefonano e farmelo comunicare dal provider? Forse forse che un documento ufficiale del provider aprirebbe la strada a molte richieste di questo tipo, a denunce verso i call center e a significative perdite per le compagnie telefoniche che vedrebbero questi truffatori chiudere uno dopo l’altro dalle forze dell’ordine?
Perchè, dopo aver spiegato DETTAGLIATAMENTE, le motivazioni della richiesta ho ricevuto risposta negativa? Ho richiesto il numero di un call center (fornendo dati precisi orario e prefisso): immagino che chi ha preso in carico la richiesta potesse vedere e capire che la motivazione era seria e reale. Non stavo chiedendo il numero di un ipotetico amante insomma.

Lo so: siamo al limite delle teorie complottistiche: ma a me sembra invece l’ennesimo caso in cui la privacy viene sfruttata per tutelare i truffatori a discapito del truffato (mancato, in questo caso).

Trovo questo modo di operare (magari per legge, questo lo ignoro) assurdo e protettore di chi usa il telefono per truffare. Come al solito, per darci l’illusione che il diritto alla privacy esista davvero, si consente a questi call center di continuare ad operare indisturbati perchè diciamocelo: chi va a fare una denuncia per una tentata truffa che non può dimostrare non avendo la telefonata registrata nè tantomeno un numero di telefono da segnalare? Chi ha tempo e denaro da spendere per far imbastire una pratica, che probabilmente non porterà a nulla, ad un avvocato? Sinceramente io no. Quindi il mio “lavoro” su questo argomento si chiude qui nella speranza di aver comunque aperto un po’ gli occhi (come già tanti han fatto prima di me con post simili) a chi ha letto questo articolo.

 

Grazie (finta) privacy. Grazie TIM.

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