Streetview, Privacy e opportunisti

E’ notizia di qualche giorno fa delle indagini che il garante sulla privacy sta effettuando su Google Street View e sulla violazione della privacy in merito alla raccolta dati delle reti wifi da parte delle Google Cars.

Credo che tutti abbiate sentito di questa vicenda su ogni media, dalla carta stampata ai telegiornali al web: qualche approfondimento lo trovate su:

Google Streetview Assolta in USA

Anche l’Italia contro Street View

Streetview in Italia: Google minimizza

Una volta ben chiara la vicenda è ora delle considerazioni sulla privacy e sugli opportunisti della privacy. Nello specifico non credo che Big G abbia bisogno di sniffare dati in giro per il mondo per cercare connettività o dati sensibili per entrare in email e conti correnti di privati. Non credo che Big G voglia sapere che siti visitate e quando, per lo meno non Street View. Per fare quello gli basta guardare cosa cercate su google stessa mentre siete loggati con l’account gmail.

Leggo addirittura in America di associazioni di consumatori uniti per questo fatto che chiedono a gran voce un risarcimento danni: eccoli qui gli opportunisti della privacy! Si perchè, anche qui in Italia, della privacy non è mai fregato niente a nessuno finchè non è diventata materia di sanzioni, risarcimenti e pubblicità gratuita per le dis-associazioni dei consumatori quelle cioè che ti fanno pagare una bella quota di iscrizione e quando hai bisogno l’unica cosa che sanno fare è darti il numero di telefono di un avvocato loro consociato che ti farà credere in un bello sconto in virtù della tessera in tuo possesso.

Leggo anche di una donna americana che ha fatto causa a Google per il servizio maps: pare che seguendo le indicazioni di maps la signora abbia attraversato un’autostrada. Mi sono sempre chiesto perchè sui navigatori esce l’avvertimento sul fatto che bisogna comunque rispettare segnaletica e codice stradale: ora ne ho la prova. Per pararsi le chiappe in tribunale davanti a fenomeni di questo tipo. Divagazione a parte torno in tema.

Google ha già annunciato le sue scuse ufficiali agli utenti spiegando come mai le sue auto abbiano raccolto questi frammenti di comunicazione dalle reti wifi. Cito da Punto Informatico:

“Si è trattato di un errore – si sono giustificati dal Googleplex – dovuto a un codice sperimentale scritto nel 2006 in grado di catturare porzioni di dati trasmessi via WiFi”. Evidentemente questo codice è finito in qualche modo nella dotazione delle automobili targate Mountain View tornate di recente a percorrere i vicoli delle grandi città, già fotografate, per portare a compimento un progetto scaturito dalla mente del mobile team di BigG: la localizzazione degli indirizzi MAC e nomi delle reti individuate (SSID).

A fine 2010, sinceramente, mi chiedo come possano esistere ancora reti WiFi private senza protezione (nemmeno una misera wep) aperte a collegamenti di ogni tipo. A questo punto i produttori dovrebbero prendere come impostazione di default per i propri apparecchi una chiave wep, o meglio ancora wpa, in modo che anche l’utente più pigro possa avere volente o nolente una minima protezione.

Comunque a questo giro è toccato a Google, al prossimo sarà il negoziante che ha installato le telecamere per la propria sicurezza, poi verranno attaccati i caselli delle autostrade che sono videosorvegliati. Le banche hanno già in corso da anni la propria guerra e così sarà finchè avvocati/specialisti/associazioni succhiasoldi avvaloreranno cause di questo tipo solo per far cassetto e farsi pubblicità.

Dal mio canto sono felice quando entro in un locale e vedo una telecamera: in qualche modo mi mette sicurezza perchè nel caso succeda qualcosa potrebbero esserci delle immagini a raccontare l’accaduto. Stessa cosa per le telecamere sulle autostrade, in banca e così via. Ma questo forse perchè non ho nulla da nascondere? O forse perchè credo di usare un neurone per capire che oggi non siamo sicuri da nessuna parte e una possibile testimonianza videoregistrata può essere utile?

 Saràquel che sarà ma vedo che tutto il mondo è paese e che la cosiddetta difesa della privacy muove un quantitativo enorme di denaro (che siano dollari o euro poco importa) da far partire denunce per ogni minima cosa.

E sempre per rimanere in tema privacy: ci vediamo su facebook 😉

PS: lo so che le mie sono considerazioni “semplici”, senza una base legale/giuridica di appoggio ma è solamente il mio punto di vista. L’opinione di un utente che non ha nulla in contrario al servizio StreetView e che difende la privacy finchè non diventa un pretesto economico e pubblicitario. Tutto qui. Ma sono ovviamente curioso di sapere anche cosa ne pensano le altre persone

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