Su xda da qualche giorno è comparso un thread nel quale viene discussa un’applicazione che esegue il rooting del Nexus One in un solo click usando un exploit rapido e indolore che mantiene “vergine” il bootloader.
Tra il perplesso e lo stupito ho deciso di testarlo sul mio Nexus tornato da poco dall’assistenza tecnica che me lo ha riportato alle condizioni di default ricaricandogli le immagini stock di bootloader, firmware e quant’altro.
Mi ero ripromesso di aspettare la cyanogen 6 definitiva ma non ho resistito e ho caricato la RC2.
La discussione di riferimento è http://forum.xda-developers.com/showthread.php?p=7548842#post7548842
Mentre il file da scaricare si trova su questo sito http://blog.23corner.com/tag/universalandroot/
Illustro passo passo le procedure che ho utilizzato:
1) scaricare e installare Universal AndRoot
Come potete vedere è impossibile sbagliare vista la scarna ed essenziale interfaccia grafica. L’unica scelta da effettuare è nel menù a tendina per l’installazione del super user (in base alla ersione di android montata dal terminale). Ovviamente con FroYo installato bisogna selezionare Superuser for Android 2.0-2.2
2) Installazione di Titanium Backup
Questa app serve per eseguire un backup completo delle applicazioni e dei dati contenuti nel terminale. Al primo avvio verificherà che il terminale sia rootato e che siano presente SuperUser e BusyBox.
A me ha fallito il controllo per BusyBox ma è un problema che si risolve rapidamente tappando sul tasto “Problemi?” che farà comparire il popup riportato qui sopra. Un altro tap su “Si, effettualo” comporterà il download di una versione funzionante di BusyBox che sistemerà il problema. Tornando alla home del programma avremo questa schermata:
nella quale vi è il riassunto delle verifiche effettuate dall’app per controllare che sia tutto ok. Ora basta fare un tap su Backup/Ripristina, poi selezionare dal meù la voce “Batch” e scegliere il tipo di backup che si vuole fare. Da questa schermata sarà possibile, dopo l’installazione della cyanogen, ripristinare tutte le applicazioni e tutti i dati.
alcuni tipi di backup sono disponibili solo nella versione sbloccabile tramite donazione; gli strumenti base sono più che sufficienti ma una donazione potrà sicuramente giovare a questo progetto. Per quanto mi riguarda la farò il più presto possibile perchè ritengo davvero ottimo queto tool.
3) Ora che abbiamo eseguito queste operazioni “preliminari” di rooting e backup possiamo passare all’installazione di Rom Manager, un’applicazione che ci consente di cambiare rom e recovery con pochi tap.
Per prima cosa bisogna installare la ClockworkMod Recovery tappando sulla prima voce del programma. Nonostante l’installazione fosse andata a buon fine e le prove fatte con un paio di reboot in recovery dessero l’apparenza che fosse tutto ok nel momento in cui ho provato a installare la Cyanogen Mod 6 RC2 ho avuto dei problemi. in pratica non rebootava in recovery mode ma si bloccava sulla schermata col triangolo d’errore e l’androide verde. forzando l’entrata in recovery da li mi apriva quella originale di Android. Nulla di cui preoccuparsi: basta scorrere la schermata e selezionare l’ultima voce per installare una recovery precedente che funziona senza problemi.
Fatto ciò scrolliamo e tappiamo su “Download Rom” e scegliamo quella che più ci piace (nel mio caso Cyanogen Mod).
La scelta sarà tra la 6.0 RC1 e 6.0 RC2. Un tap sulla RC2 e subito RomManager ci chiederà se vogliamo anche le Google Apps. Ovviamente le selezioniamo altrimenti avremo un terminale Android mutilato (ricordo che da molto tempo ormai Cyanogen ha dovuto separare la sua rom dalle GApps per motivi di licenze e su pressione di Google stessa).
Al termine del download basterà tornare nella home di Rom Manager e selezionare “Installa Rom da Scheda SD”, entrare in Clockworkmod, download, mirror.kanged.net fino a trovare la rom CyanogenMod che abbiamo scaricato.
Al riavvio mi sono trovato però il terminale mutilato delle gapps che ho installato con la stessa procedura della rom. Come accennavo prima al primo avvio sarà necessario far ripartire Titanium per fare un restore delle applicazioni e dei dati utente.
ora godetevi il vostro Nexus One rootato e moddato..ma senza avergli “sverginato” il bootloader
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